Comunicare meglio in azienda: come il Metamodello della PNL può aiutare
Sai che esistono molteplici modi in cui un uso impreciso del linguaggio può causare mancanza di comprensione, perdita di informazioni e confusione nella comunicazione quotidiana? Generalizzare, eliminare e distorcere sono azioni inevitabili, che si verificano troppo spesso e persino in modo automatico. Queste generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni influenzano le tue parole, complicando ulteriormente la comunicazione.
Con il Metamodello della PNL e i suoi strumenti linguistici, puoi imparare a dominare questi filtri e minimizzarne gli effetti negativi.
Il potere del linguaggio nella comunicazione:
Comunicare è un’abilità fondamentale, soprattutto in ambito lavorativo dove le relazioni interpersonali e la gestione delle situazioni sono spesso decisive per il successo dell’azienda, del gruppo o dell’individuo. Tuttavia, spesso le parole possono essere fonte di fraintendimenti, ambiguità e incomprensioni. In questo articolo vedremo come utilizzare il Metamodello della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) per migliorare la comunicazione tra colleghi, con capi e clienti, focalizzandoci su tre concetti chiave: generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni.
Le generalizzazioni: come evitare le conclusioni affrettate
Uno dei rischi maggiori nella comunicazione è quello di giungere a conclusioni affrettate e non supportate da prove oggettive. Le generalizzazioni sono un modo per semplificare il linguaggio e raggruppare insieme concetti diversi in modo da dare un senso alla realtà. Tuttavia, spesso questo processo di semplificazione porta a semplificazioni eccessive e distorsioni della realtà. Ad esempio, dire “i miei colleghi non sono affidabili” è una generalizzazione eccessiva che non tiene conto del fatto che forse ci sono solo alcuni colleghi specifici che non sono affidabili. Al contrario, una comunicazione efficace deve essere basata su fatti concreti e specifici. Utilizzando il Metamodello della PNL, possiamo chiedere delle specifiche aggiuntive che ci aiutino a comprendere meglio la situazione e a evitare generalizzazioni.
Le cancellazioni: come evitare di ignorare parti importanti della comunicazione
Le cancellazioni sono un altro ostacolo alla comunicazione efficace. Quando cancelliamo una parte del messaggio, ignoriamo informazioni importanti e limitiamo la comprensione dell’interlocutore. Ad esempio, “Ho capito quello che hai detto, ma…” è una cancellazione che nega tutto ciò che è stato detto prima di “ma“. In questo modo, si ignora completamente la parte iniziale del messaggio. Per evitare questo tipo di situazione, dobbiamo prestare attenzione a tutte le parti del messaggio e chiedere chiarimenti se necessario. Utilizzando il Metamodello della PNL, possiamo chiedere delle specifiche aggiuntive per comprendere meglio il messaggio e verificare che non ci siano parti importanti che abbiamo ignorato.
Le distorsioni: come evitare di fraintendere il messaggio
Infine, le distorsioni sono un altro ostacolo alla comunicazione efficace. Quando distorciamo il messaggio, lo interpretiamo in modo sbagliato e diamo un significato errato al messaggio dell’interlocutore. Ad esempio, “Mi hai detto di fare questo” può essere una distorsione del messaggio originale, che potrebbe essere stato “Cosa ne pensi di fare questo?”. Per evitare questo tipo di situazione, dobbiamo prestare attenzione al modo in cui interpretiamo il messaggio dell’interlocutore e chiedere chiarimenti se necessario.
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Come usare il Metamodello della PNL
Utilizzando il Metamodello, possiamo rilevare queste generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni e porre domande strategiche per riportare il linguaggio alla sua precisione originale. Ad esempio, se un collega afferma: “Tutti nel nostro dipartimento sono pigri“, possiamo chiedere: “Chi esattamente nel nostro dipartimento è pigro?” o “Quali attività specifiche hai visto che i membri del dipartimento non stanno svolgendo?“. Queste domande aiutano a portare la conversazione su un livello più specifico e concreto.
Anche le cancellazioni possono essere contrastate con l’uso del Metamodello. Ad esempio, se un collega dice: “Non c’è niente che possiamo fare per migliorare la situazione“, possiamo chiedere: “Niente?” o “Ci sono alcune azioni che possiamo prendere per migliorare la situazione?”. In questo modo, possiamo esplorare ulteriormente la situazione, identificare possibili soluzioni o riprendere in mano la situazione con maggiori informazioni utili.
Infine, le distorsioni del linguaggio possono essere riportate alla realtà attraverso l’uso del Metamodello. Ad esempio, se un cliente dice: “Il nostro software non funziona mai”, possiamo chiedere: “Mai? O ci sono momenti specifici in cui il software non funziona?” o “Quali sono i problemi che hai riscontrato con il software?“. In questo modo, possiamo raccogliere informazioni più specifiche sui problemi e lavorare per risolverli.
Ricorda: ciò che stai dicendo o ció che stai ascoltando è solo la punta dell’iceberg della comunicazione
In conclusione, l’uso del Metamodello può essere un potente strumento nella comunicazione in ambito lavorativo tra colleghi, capi e clienti. Ci aiuta a individuare e correggere le generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni del linguaggio, migliorando così la precisione e l’efficacia della nostra comunicazione. Esercitandosi nell’uso del Metamodello, possiamo sviluppare la nostra capacità di ascolto attivo e di comunicazione efficace, e migliorare la nostra interazione con gli altri in ambito lavorativo.